ASMED performing arts
ORFEO E EURIDICE - MELANCHOLIA
Coreografia: Mario Coccetti
Danzatori versione integrale:
Flavia Giuliani, Marco Arzenton, Salvatore Sciancalepore, Rocco Suma, Sofia Zanetti
Danzatori versione ridotta:
Salvatore Sciancalepore, Rocco Suma, Sofia Zanetti
Light designer: Lorenzo Perra / Andrea Morselli
Musiche originali: Andrea Rizzi
Costumi: Stefania Dessì
Coproduzione: Associazione Culturale Cinqueminuti APS / Balletto di Sardegna
In collaborazione con: S Dance Company
con il sostegno di MIC-Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna
Orfeo e Euridice / Melancholia, è un'opera di danza contemporanea che tra linfa dalla potenza fisica dei corpi in scena, dalla decodificazione in musica degli stati emotivi dei danzatori e dal ritmo percussivo dell'azione. Il concept creativo dell'opera nasce dalla rielaborazione dal mito narrato da Virgilio nel libro IV delle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi, ma ancor più dall'omonimo film di Lars Von Trier che interpreta il tema della disforia in maniera trasversale, associando la collisione sulla terra di un pianeta sconosciuto, all'impatto emotivo che tale stato suscita nell'individuo. La scelta di questo riferimento fa seguito ad un ultima fase di ricerca di S Dance Company che cerca ispirazione nella forte espressività narrativa cinematografia.
L'universo coreografico raccontato in Orfeo e Euridice / Melancholia è ricco di corpi possenti, di movimenti tellurici, di dinamismi mozzafiato, di immagini sospese tra il reale e l'irreale, di distorsioni e leitmotiv. L'architettura dei corpi è stata generata dalla codifica di un intimo confronto tra danzatori e coroegrafo che hanno messo a nudo personali paure, tensioni, limiti trasformandole in gesti, azioni, spazio allo scopo di offrire allo spettatore un'opera dalla forza comunicativa emotivamente complessa, potentemente significativa e teatralmente emozionante.
Dissolversi. Sparire. Annullarsi.
La disforia è una lunga caduta in una oscura voragine senza tempo, senza luce e senza fondo dalla quale si vorrebbe uscire ma nella quale non si può smettere di precipitare. Immersa in un inferno di viva e umana indifferenza che distorce la percezione del reale, Euridice è il polo di attrazione di due possibili realtà che la pone in equidistanza tra la salvezza e l'oblio.